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L'adozione in alcuni casi particolari nel caso del rifiuto da parte del genitore naturale

Quando si parla di adozione in casi particolari, si parla di quel tipo di adozione tramite la quale il minore non recide i contatti con la famiglia d’origine. In tale situazione uno o entrambi i genitori potrebbero essere viventi al momento della procedura di adozione e pertanto chiamati a prestare il proprio consenso alla stessa. Può però capitare che il genitore naturale non sia d’accordo con l’adozione, per qualsivoglia motivo, andando così però di fatto a bloccare una procedura volta a dare una vita migliore al minore.

Se ci si trova in tale situazione, è importante non perdersi d’animo e vedere se si può fare qualcosa per “bypassare” il rifiuto dei genitori naturali.

Sia la Corte Costituzionale che la Corte di Cassazione si sono espresse recentemente in direzione tale da ampliare il concetto di famiglia e da permettere anche il superamento di un eventuale dissenso da parte di uno dei genitori naturali.  Ipotizziamo il caso in cui  il nuovo partner di uno dei genitori voglia adottare il figlio del coniuge e vi sia la mancanza di assenso da parte dell’altro genitore.

In una tale situazione, se l’altro genitore esercita la responsabilità genitoriale in maniera concreta , grazie ad un rapporto effettivo con il minore, c’è poco da fare in quanto un eventuale diniego non è superabile. La novità però introdotta dagli sviluppi degli ultimi anni della giurisprudenza in materia sta nel fatto che il concetto chiave non è più la responsabilità genitoriale sic et simpliciter bensì l’effettivo esercizio di questa. In mancanza infatti di un concreto ed effettivo esercizio della potestà genitoriale, se il rifiuto all’assenso è contrario all’interesse del minore o ingiustificato, il giudice potrà pronunciare comunque l’adozione speciale, o, meglio, in casi particolari.

Il problema non si pone invece nel caso in cui il genitore naturale sia stato privato della responsabilità genitoriale visto che in questo caso il diniego è sempre superabile in caso di contrarietà al supremo interesse del minore.

Come si sarà potuto capire da questa breve trattazione, la questione è abbastanza complessa, visto che a determinare l’effettivo esercizio della responsabilità genitoriale sarà il giudice, ragion per cui è di primaria importanza essere affiancati da un avvocato esperto della materia come l’avv. Sabrina D’Ascenzo, che con il suo studio con base a Roma si occupa da anni di seguire anche le questioni più delicate, sempre nel massimo rispetto degli interessi dei minori coinvolti.

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Avv. Sabrina D'Ascenzo

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