Mi chiamo Sabrina D'Ascenzo, sono un avvocato del Foro di Roma e mi occupo di tutela legale per la famiglia, in particolare di tutto ciò che riguarda le separazioni. Assisto le persone nelle cause di separazione giudiziale, coniugale, di fatto o breve, con figli o dei coniugi.
Avvocato per separazione giudiziale a Roma, con studio in zona Prati. Sono a disposizione per chiarimenti e assistenza. Offro consulenza e assistenza legale in materia di diritti e doveri dei figli minorenni e maggiorenni.
Una coppia ricorre alla separazione giudiziale in vari casi: quando entrambi i coniugi vogliono separarsi ma non trovano un accordo sulle richieste economiche o l’affidamento dei figli, quando solo uno dei coniugi vuole separarsi o infine se il marito o la moglie diventa irreperibile.
Il presupposto giuridico per richiederla è l'art. 151 del Codice Civile che parla di convivenza intollerabile tra i coniugi o il verificarsi di fatti che rechino gravi danni alla prole. La prova dell’intollerabilità della convivenza è ritenuta in re ipsa dalla giurisprudenza, ovvero insita nel fatto stesso di richiedere la separazione, pertanto è possibile affermare che per avere la separazione basta volerla.
Nella separazione giudiziale, la decisione finale spetta al giudice che valutati i fatti emette una sentenza. Se i doveri coniugali sono stati disattesi da uno solo dei coniugi, l'altro potrà richiedere la separazione giudiziale con addebito, presentando nel ricorso prove circostanziate.
La causa per la separazione giudiziale a Roma va avviata nel Tribunale dell’ultima residenza comune dei coniugi. Marito e moglie dovranno richiedere l'assistenza di avvocati che si occuperanno di patrocinare i rispettivi interessi in giudizio. Non avendo raggiunto un accordo nella coppia, la figura professionale dell'avvocato diventa fondamentale. Sarà suo compito infatti consigliare e assistere il cliente per farne valere i diritti in Tribunale, anche al fine di raggiungere una soluzione condivisa (sempre possibile anche nel corso di una separazione giudiziale).
Quando si intende richiedere la separazione giudiziale con addebito occorre dimostrare che le azioni del marito o della moglie siano state la vera causa della fine del rapporto di coppia: tradimenti o altri fatti avvenuti quando la coppia era già in crisi non costituiscono di per sé soli una prova rilevante.
Sulla base dei fatti presentati, il giudice deciderà a chi addebitare il fallimento dell'unione coniugale e con quali conseguenze si procederà alla separazione dei coniugi.
Come si può ben capire ottenere una separazione giudiziale con addebito non è così semplice, starà alla bravura e professionalità dell'avvocato dimostrare, davanti al giudice, la responsabilità inequivocabile della controparte al fallimento della coppia.
Oltre agli aspetti morali di un matrimonio fallito e alla successiva separazione matrimoniale, il coniuge ritenuto dal giudice responsabile della separazione, subirà conseguenze di natura economica e patrimoniale.
Il coniuge che subisce l'addebito in tribunale non potrà ricevere un assegno di mantenimento ma solo un assegno alimentare, ove ne ricorrano i presupposti e perderà la possibilità di ereditare in caso di decesso del marito o della moglie prima del divorzio. Il dritto di successione nel matrimonio infatti resta in vigore durante la separazione e cessa solo con la pronuncia di divorzio.
Rispetto alla separazione consensuale in cui i coniugi si dividono di comune d'accordo, i tempi per la separazione giudiziale possono essere abbastanza lunghi e il procedimento articolato.
La causa viene avviata dinanzi al Presidente del Tribunale che tenterà una conciliazione e prenderà eventuali provvedimenti urgenti e temporanei se uno dei coniugi si trova in una situazione disagiata o in caso di coinvolgimento dei figli. In una separazione con figli, il giudice dovrà anche prendere in considerazione tutta una serie di condizioni che permettano il mantenimento dei figli.
Se non si raggiunge un accordo, la causa passa al Giudice Istruttore designato dal Presidente. I tempi sono quelli previsti per una normale causa civile, molto dipenderà dal livello di conflitto e dalle questioni su cui il giudice dovrà decidere come le pretese economiche o l'affidamento.
Rivolgersi ad un buon avvocato matrimonialista e qualificato in questi casi è l'unica via percorribile. L’avvocato fornirà assistenza legale durante tutte le fasi del procedimento, portando avanti l'interesse del cliente e consigliandolo su quando e come ottenere un accordo vantaggioso.
Scuola di alta formazione specialistica avvocati in diritto delle persone, delle relazioni familiari e dei minorenni di Cammino in collaborazione con Scuola Superiore dell’Avvocatura - Fondazione del Consiglio Nazionale Forense e i Dipartimenti di Giurisprudenza delle Università di Roma Tre, Cassino - Lazio Meridionale.
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