Mantenimento dei genitori a Roma
Mi chiamo Sabrina D'Ascenzo, sono un avvocato del Foro di Roma e mi occupo di tutela legale per la famiglia, in particolare di tutto ciò che riguarda il mantenimento dei genitori. Assisto le persone nelle cause di mantenimento dei genitori, ma anche del coniuge o dei nipoti ma anche nel caso di mantenimento con o senza figli o della moglie. Offro consulenza e assistenza legale in materia di diritti e doveri dei figli minorenni e maggiorenni.
Avvocato per mantenimento dei genitori a Roma, con studio in zona Prati. Sono a disposizione per chiarimenti e assistenza.
Avvocato per Mantenimento dei genitori a Roma zona Prati: consulenza legale con l'avvocato Sabrina D'Ascenzo
Il tema legato al mantenimento dei genitori non è solitamente così diffuso e chiaro come quello relativo al mantenimento dei figli. Infatti, se per questi ultimi esiste una chiara e precisa regolamentazione, non esiste al momento attuale una vera e propria disciplina che espliciti il mantenimento dei genitori da parte dei figli.
La legge italiana stabilisce che, in caso di difficoltà da parte dei genitori, i figli debbano agire al fine di non lasciare i loro cari in situazioni di povertà e disagio economico.
La questione spesso viene sollecitata nel momento in cui i genitori diventano vecchi e anziani in cui spesso si associano problemi di salute invalidanti e/o degenerativi. Date queste premesse, non è raro che la pensione percepita sia insufficiente per poter vivere dignitosamente di mese in mese e quindi si ricorre all'aiuto dei figli.
Tuttavia è bene non confondere il mantenimento con l'assegno di mantenimento: quest'ultimo viene generalmente versato da un coniuge all'altro in caso di separazione. Per mantenimento dei genitori a Roma s'intende quindi il versamento di una somma mensile al fine di agevolare i genitori nella loro quotidianità ammortizzando le loro spese.
Andando nel dettaglio, la legge italiana prevede, nel caso dei figli maggiorenni non conviventi con i loro genitori, che venga attuato l'obbligo degli alimenti nel momento in cui i genitori si trovano in difficoltà.
Al contrario, se i figli maggiorenni convivono con i genitori bisognosi, hanno l'obbligo di dividere le spese e contribuire al mantenimento della famiglia. Per chiarire la propria situazione, è sempre bene chiedere l’aiuto di un avvocato matrimonialista dalla comprovata esperienza.
Alimenti per i genitori
Come accennato in precedenza, se i genitori versano in stato di bisogno, i figli hanno l'obbligo degli alimenti. Questa può essere descritta al meglio come una prestazione assistenziale piuttosto che un mantenimento vero e proprio in quanto è strettamente connessa alle necessità primarie degli individui come vestirsi in maniera adeguata alle stagioni, cure mediche, vitto e alloggio. In un altro modo, il figlio può anche decidere di accogliere il genitore presso la propria abitazione e mantenerlo, come appunto descritto dall'articolo 443 c.c.
Nel caso in cui uno dei figli sia disoccupato o non abbia una situazione economica che permetta di versare una cifra al genitore, questo si può rendere utile prestando assistenza presso l'abitazione del famigliare o andando a fare la spesa, cucinando e aiutando nella semplice gestione delle attività quotidiane.
Alimenti per i genitori: chi è obbligato e cosa comprendono
Pertanto, si può comprendere come gli alimenti debbano essere versati ai genitori nel caso in cui siano entrambi, o uno solo, in stato di urgente necessità tale da non potersi permettere di andare incontro alle spese necessarie per poter vivere dignitosamente. Nel caso in cui i figli siano due o più, gli alimenti devono essere suddivisi tra tutti ma non in maniera equa. Infatti, bisogna sempre tenere in considerazione la situazione economica dei singoli partecipanti.
Oltre a ciò, nel caso in cui esistano figli adottivi, l'obbligo è lo stesso poiché non viene fatta distinzione tra quest'ultimi e i figli naturali. Per alimenti non s'intendono le più comuni vettovaglie quotidiane ma del denaro che viene utilizzato per poter arrivare alla fine del mese senza andare incontro a situazioni di disagio. Tale cifra viene comunemente decisa in accordo tra i fratelli e le sorelle e comunque deve tenere in considerazione delle condizioni economiche di ogni singolo figlio.
Tuttavia è importante sottolineare come l'obbligo da parte dei figli di versare gli alimenti al proprio genitore è valido solo dal momento in cui il coniuge non si possa fare carico della spesa. Infatti, dal principio l'obbligo ricade verso il coniuge di chi versa in stato di bisogno e necessità. I figli sono quindi subordinati.
Nel caso in cui il genitore sia da solo o vedovo, allora spetterà ai figli prendersi cura del genitore. Ricapitolando, nel caso esista un coniuge capace di prendersi cura del genitore, l'obbligo dei figli per quanto riguarda gli alimenti non sussiste più. Infine, si deve far presente che l'obbligo degli alimenti può anche subire delle variazioni in base al cambiamento del reddito dei figli o del genitore. In particolare, se quest'ultimo dimostra di non saper gestire in maniera oculata e responsabile la cifra versata dai figli, gli alimenti possono essere ridotti.