Mantenimento del coniuge a Roma
Mi chiamo Sabrina D'Ascenzo, sono un avvocato del Foro di Roma e mi occupo di tutela legale per la famiglia, in particolare di tutto ciò che riguarda il mantenimento. Assisto le persone nelle cause di mantenimento del coniuge, ma anche dei genitori o dei nipoti ma anche nel caso di mantenimento con o senza figli o della moglie. Offro consulenza e assistenza legale in materia di diritti e doveri dei figli minorenni e maggiorenni.
Avvocato per mantenimento del coniuge a Roma, con studio in zona Prati. Sono a disposizione per chiarimenti e assistenza.
Che cos'è l'assegno di mantenimento del coniuge
Tra gli effetti patrimoniali della separazione rientra il diritto per il coniuge privo di mezzi economici adeguati di ricevere dall’altro un assegno di mantenimento. Analogamente, in caso di divorzio e in presenza di determinati presupposti, è possibile richiedere l’assegno post-matrimoniale.
In generale, l'assegno di mantenimento del coniuge viene riconosciuto nel momento in cui un rapporto matrimoniale entra in una situazione di crisi irreparabile e marito e moglie scelgono di procedere con la separazione ovvero abbiano intrapreso una causa di divorzio.
La mancata richiesta o il mancato riconoscimento dell’assegno di mantenimento in sede separazione non preclude il diritto di ottenere l’assegno post-matrimoniale in sede di divorzio, se ne ricorrono i presupposti.
Avvocato per Mantenimento del coniuge a Roma zona Prati: consulenza legale con l'avvocato Sabrina D'Ascenzo
In linea di massima, la cifra da elargire viene stabilita da un Giudice, capace di valutare caso per caso, salvo che sia stato raggiunto un accordo tra le parti.
Semplificando, è il coniuge considerato più debole a poter usufruire dell'assegno, mentre quello nella condizione economica migliore deve assicurare all'altro lo stesso tenore di vita rispetto alla precedenza, se ci troviamo in separazione, ovvero un assegno divorzile svicolato dal tenore di vita e non connesso all’autosufficienza ma adeguato al contributo fornito alla vita familiare, tenendo conto dei sacrifici delle aspettative professionali ed economiche fatti in funzione del comune interesse familiare.
Sia per l’assegno di mantenimento in sede di separazione che per l’assegno divorzile fondamentale è l’accertamento delle condizioni economiche dei coniugi. A tal fine bisognerà considerare i redditi e le sostanze di cui ciascun coniuge è titolare e la sua capacità lavorativa.
Come funziona il mantenimento del coniuge disoccupato
In alcune circostanze il coniuge di genere maschile potrebbe aver perso il lavoro e di conseguenza, la moglie potrebbe essere costretta ad occuparsi di tutte le spese familiari. Ancor più frequentemente la disoccupazione riguarda la moglie. In tali casi, salvo che la separazione non gli stata addebitata, il marito o la moglie disoccupata potrebbero richiedere ed ottenere, un assegno di mantenimento ovvero un assegno di divorzio.
Naturalmente non sarà sufficiente dimostrare la mera disoccupazione ma occorrerà anche dimostrare l’assenza di mezzi adeguati, peraltro nella diversa accezione che il concetto di adeguatezza assume, a seconda che ci troviamo in sede di separazione o divorzio, e la possibilità per l’altro coniuge di corrispondere l’assegno. In particolare, “l’attitudine al lavoro proficuo dei medesimi, quale potenziale capacità di guadagno, costituisce elemento valutabile ai fini della determinazione della misura dell’assegno di mantenimento da parte del giudice, qualora venga riscontrata in termini di effettiva possibilità di svolgimento di un’attività retribuita, in considerazione di ogni concreto fattore individuale e ambientale e con esclusione di mere valutazioni astratte e ipotetiche” (Cass. civ. n. 5817/2018).
In applicazione di tale principio la Suprema Corte ha rigettato il ricorso contro una sentenza del giudice di merito, che aveva revocato l’assegno di mantenimento al coniuge, in ragione dell’esistenza pacifica di proposte di lavoro immotivatamente non accettate).
Quali criteri vanno adottati per il calcolo dell'assegno di mantenimento per il coniuge
Il calcolo dell'assegno di mantenimento per il coniuge scaturisce da una serie di criteri molto precisi, ciascuno dei quali deve essere tenuto d'occhio senza tralasciarne nessuno. Il primo aspetto da controllare riguarda il reddito totale della famiglia, con la rimozione di eventuali squilibri a vantaggio del coniuge dalla condizione economica meno positiva. Tutto si basa, dunque, su un vero e proprio principio d'equità.
Stiamo comunque parlando di una cifra orientativa, dato che ciascun caso si contraddistingue per una serie pressoché infinita di variabili impossibili da valutare tutte in maniera omogenea.
In ogni caso, è bene affidarsi a un avvocato di famiglia per verificare quale sarà l’ammontare dell’assegno di mantenimento del coniuge.